martedì 17 gennaio 2012

La storia della musica leggera

Rock’n roll
Il Rock’n roll nasce negli Stati uniti negl’anni Cinquanta. In questo genere musicale  le radici di musicali afro-americane si fondono con la tradizione del folk, il blues con il country, il bianco con il nero, generando un nuovo fenomeno culturale nel quale i giovani di tutto il mondo si riconosceranno. Si tratta di una musica nata per essere ballata e quindi è dotata di un ritmo ben marcato e regolare in 4/4. L’uso della chitarra elettrica, una vocalità che sovente giunge all’urlo e che viene esaltata dai microfoni,l’inedita gestualità dei suoi interpreti e, infine, i testi che trattano di problemi tipici dell’età adolescenziale fanno del rock’n roll un fenomeno non solo musicale. Così per gli adolescenti i cantanti diventano un modello da imitare.

Anni Sessanta
Negli anni Sessanta il centro propulsore della musica rock si sposta dall’America all’Inghilterra. Non si tratta più di singoli interpreti, ma di gruppi di ragazzi come i Beatles. Quando pubblicano Love Me Do si intuisce già che il rock ha intrapreso un’altra strada, che lo porterà a esplorare sonorità e forme musicali del tutto nuove.  Ma per i giovani americani gli anni Sessanta sono soprattutto gli anni del pacifismo la cui figura simbolo è, in campo musicale, Bob Dylan che ha operato la completa trasformazione del linguaggio folk nel linguaggio folk rock.

Il rock diventa adulto
Ora il rock cerca nuove strade e i progetti sono ambiziosi. I gruppi vecchi e nuovi cercano ispirazione in territori vicini (musica popolare, classica, jazz) e nasce il rock progressivo.  Il rock, che era stato spontaneità, energia, ritmo, adesso si trasforma in una musica complessa e meditata, d’ascolto piuttosto che da ballo. Negli anni Settanta si assiste al poi al boom dell’ hard rock, una nuova e più potente versione del rock che galvanizza il pubblico giovanile.

La videomusica e il rap
Micheal Jackson tra Madonna
e il produttore David Geffen
Negli anni Ottanta iniziarono le prime trasmissioni di videoclip. Per i musicisti divene indispenzabile costruirsi un immagine televisiva. Campioni di audience divengono Madonna e Micheal Jackson, che raggiungono una notorietà planetaria. In questi anni si assiste anche alla definitiva esplosione del rap. Il rap costituisce l'espressione musicale della cultura hip hop così come la breakdance ne costituisce l'espressione corporea e i graffiti il versante dell'arte visiva.

La canzone italiana
Lucio Battisti
In tutti questi anni, in Italia la pop music combatte fra la tradizione popolare e le nuove spinte che giungono dal mondo anglosassone. La fine degli anni Cinquanta vede il successo fra i giovani dei cosiddetti "urlatori" fra cui Adriano Celentano. Nascono, negli anni Sessanta, i primi complessi, tra questi ricordiamo i Nomadi. Ma sono le canzoni scritte e interpretate da Lucio Battisti a indicare una via autonomamente italiana alla musica "giovane". Parallelamente alla produzione di Battisti sorge una nuova leva di cantautori, come Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Venditti, Cocciante e Battiato, che ben rappresentano il tentativo di dar vita a canzoni capaci di interpretare i disagi e le ansie che travagliano la società italiana. Le canzoni degli ultimi decenni del XX secolo appare, anche in Italia,  aperta a tutte le proposte e tendenze, anche alle più disparate, pur di soddisfare le richieste del maggior numero possibile di persone. Al repertorio di cantautori si affiancano le canzoni di pura evasione; accanto alla raffinata produzione di Mina troviamo la ruvida poesia di Vasco Rossi e il rhythm'n blues di Zucchero. Anche in Italia il rap ha i suoi seguaci come l'ex dj Jovanotti.

In collaborazione con Piccola Luna

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